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venerdì 5 novembre 2010

FOTOGRAFARE IN CHIESA

Riporto le parole di Tony Paratore, un fotografo con cui condivido la visione della fotografia:
"Ogni fotografo, sia dilettante che professionista ha un suo modo di vedere: una sua VISIONE. Man mano che passa il tempo, questa mia visione mi porta sempre più verso la foto bianco e nero. Ogni fotografo costruisce la sua visione a poco a poco, con la propria cultura, fotografando per poi essere critico con se stesso, guardando le foto di altri fotografi. E' un processo in continua evoluzione. Non fermarsi mai, questo è importante. Studiare le proprie foto avendo il coraggio di ammettere quando si sbaglia (buttando la foto) e quindi migliorare. Questa visione sarà anche qualcosa che ci portiamo dentro da tanto tempo, qualcosa difficile da spiegare.

Per le foto di Matrimonio sono orientato sulla spontaneità degli sposi, sulla loro naturalezza. Ricerco gli effetti della luce ambiente, usando il flash il meno possibile. In casa della sposa e dello sposo verifico il posizionamento di finestre, balconi e porte. Di solito vado a fare questo controllo alcune settimane prima della "fatidica data" per farmi una mia idea. Se questo non è possibile mi adatto di conseguenza.

Quando devo utilizzare il flash è quasi sempre insieme ad un ombrello bianco o argentato. L'ombrello diffonde la luce flash, ammorbidisce i tratti del viso, rende le ombre meno cupe. La foto che ne viene fuori è caratterizzata da profondità, mentre il flash diretto, da evitare quando possibile, fornisce una luce piatta e di solito disturba il soggetto. Quando si ha fretta e si deve usare il flash, allora uso il flash riflesso: sul soffitto o sulla parete.

Ci sono poi altre situazioni dove bisogna usare il flash diretto: quando non è permesso usare i faretti in chiesa e la luce è scarsa; se le pareti sono troppo alte non è possibile usare il flash riflesso che richiede maggiore potenza; se le pareti sono colorate non è possibile usare il flash riflesso che colorerebbe anche gli sposi.

Durante la Cerimonia in chiesa niente flash. In questo modo non si disturba la cerimonia, si conserva "l'atmosfera", e si passa praticamente inosservati.

Il fotografo quindi non deve interferire con la cerimonia, non deve farsi notare, non deve farsi sentire, deve fotografare il più possibile senza dare nell'occhio (non sono invisibile però). A lui tocca solo raccontare la giornata degli sposi con le sue immagini catturate dall'obiettivo. Specialmente in chiesa, deve essere quasi invisibile, lasciando che tutti si comportino con naturalezza. Anche il parroco apprezzerà questo comportamento silenzioso; non sono poche le lamentele dei parroci nei confronti di fotografi sfrontati che scattano foto nel momento sbagliato o disturbano la cerimonia usando il flash in modo esagerato. Non c'è alcun bisogno di fotografare come un pazzo.

Nel caso del ritratto do pochi suggerimenti, preferisco che gli sposi si comportino come se Io non ci fossi; Meglio pensare alla vostra giornata di festa che al fotografo che vi sta fotografando. In questo modo vengono a galla le vere emozioni del momento. Ripeto: il fotografo deve passare il più possibile inosservato, permettendo in questo modo agli sposi e alle altre persone intorno di comportarsi spontaneamente. Le foto che ne derivano sono spontanee, "fresche", irripetibili, e quindi uniche.

Devo comunque dire che le foto non devono essere solo "belle", ma anche "interessanti"... e questo è davvero difficile.

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